«L’editto di Berlusconi è infelice. Certo io critico i giornali ma questo fa parte della normalità della vita democratica. Ma c’è una certa differenza perché, quando parla Berlusconi che è proprietario di tv e quindi ha così grande potere sul sistema informativo italiano è chiaro che questa parola può apparire molto più minacciosa delle critiche di D’Alema, delle quali paga il prezzo solo D’Alema». Così l’ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema commenta, su Radiodue, le critiche rivolte dal premier ai direttori di Corriere e Stampa. «Non si può pretendere – aggiunge D’Alema – che i giornali non siano criticati, visto che si possono criticare anche le sentenze della magistratura».
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