“L’emendamento – ha spiegato – fa riferimento alle agevolazioni postali, che vanno però a Poste Italiane e non alle imprese editrici e che sono già state decurtate del 40% circa nel decreto Tremonti. Sono favorevole a discutere sull’opportunità che vengano differenziate le agevolazioni destinate alle grandi imprese o quotate in Borsa da quelle per le piccole e medie imprese no profit. Ma ridurre o abolire le agevolazioni postali non fa immediatamente scattare l’aumento del fondo per i contributi indiretti: se oggi riduciamo drasticamente un comparto, si riduce tutto lo stanziamento”. Resta quindi da capire quali saranno le misure del Governo per aumentare il fondo editoria nei prossimi tre anni. Si era parlato di aumentare il canone di concessione radiotelevisivo e di aumentare l’iva dei prodotti editoriali. Qualcosa si dovrà fare.
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