Confindustria chiede al governo di sostenere (davvero) il pluralismo

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Piccola editoria

Anche Confindustria prende posizione e chiede a gran voce di assicurare “le risorse economiche necessarie” a garantire “il futuro delle imprese editoriali italiane”. Altrimenti occorrerà scegliere di lasciarsi informare da un algoritmo impostato magari da un’intelligenza artificiale addestrata da chissà chi per chissà quali scopi. Il pluralismo rimane un valore costituzionale e, oltre a essere proclamato, va applicato, concretizzato, reso realtà di un Paese che si affida sempre di più agli Ott.

Antonio Marano, presidente di Confindustria Radio Tv, ha citato la lezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che “ha evidenziato come libertà e democrazia non siano automaticamente garantite ma vanno difese e tutelate”. Una lezione importante da cui discendono precise responsabilità per i decisori politici e istituzionali: “Le imprese editoriali italiane svolgono un ruolo cruciale proprio nell’assicurare un’informazione di qualità e nel rispettare il diritto dei cittadini a essere informati. Tuttavia, le sfide poste dall’avanzata degli Over-The-Top impongono la necessità di misure di riequilibrio, affinché non si creino vantaggi competitivi iniqui per questi grandi player del mercato”.

Marano ha quindi aggiunto: “Un contesto normativo adeguato è essenziale per tutelare il nostro settore e garantire la sostenibilità delle imprese editoriali. Solo così potremo assicurare la pluralità dell’informazione e il rispetto dei diritti di tutti i lavoratori del settore”. Detto ciò, la richiesta che il presidente di Confindustria Radio e Tv rivolge al governo è semplice e nitida: “Invitiamo il governo e le istituzioni competenti a valutare con urgenza la creazione di un ecosistema equilibrato, che riconosca il valore del lavoro degli editori e favorisca un’oggettiva concorrenza tra tutti gli attori del mercato”.

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