Negli ultimi mesi sono stati pubblicati i provvedimenti attuativi relativi al riconoscimento delle imprese culturali e creative, una nuova categoria giuridica introdotta dal legislatore nazionale con l’obiettivo di promuovere e sostenere il settore della cultura e della creatività attraverso interventi dedicati, forme di finanziamento specifiche e percorsi agevolati di sviluppo.
Il riconoscimento delle imprese culturali e creative si colloca nel quadro delle politiche di sostegno al settore culturale e rappresenta una opportunità di rilievo anche per il comparto editoriale, che rientra a pieno titolo tra le attività ammissibili.
Infatti, le imprese editrici di quotidiani e periodici rientrano nell’ambito della categoria di queste imprese, a condizione che abbiano come codice Ateco prevalente quello inerente allo svolgimento di detta attività. Il requisito soggettivo prescinde dal tipo di soggetto giuridico, in quanto l’unica ulteriore condizione sotto questo profilo è l’iscrizione al registro delle imprese.
Il riconoscimento delle imprese culturali e creative trova fondamento:
- nell’articolo 25 della legge 27 dicembre 2023, n. 206, recante “Disposizioni organiche per la promozione delle attività culturali”;
- nel decreto attuativo del 25 ottobre 2024 del Ministro della Cultura, adottato di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che disciplina modalità e condizioni per il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa e per l’iscrizione nel relativo Registro.
Il testo integrale del decreto è consultabile al seguente link ufficiale https://www.cultura.gov.it/comunicati/decreto-imprese-culturali-creative-25-10-2024.
Affinché un’impresa possa essere iscritta nel Registro, il decreto richiede lo svolgimento prevalente di una o più attività ricomprese tra quelle culturali e creative elencate negli allegati al decreto; la regolarità sotto il profilo amministrativo, contributivo e fiscale; l’iscrizione al Registro delle Imprese; l’assenza delle condizioni di “impresa in difficoltà” ai sensi della normativa europea.
Per le imprese editoriali, la prevalenza dell’attività è normalmente desumibile dal codice ATECO e dai dati di bilancio, che attestano la natura primaria dell’attività di edizione.
Anche se al momento non vi è alcuna misura concreta, il riconoscimento come impresa culturale e creativa comporta una serie di potenziali benefici:
- accesso a misure di sostegno dedicate, finanziamenti e voucher riservati alle ICC;
- possibilità di partecipare a bandi nazionali ed europei strutturati sulla base della classificazione ICC;
- riconoscimento formale della natura culturale dell’attività editoriale;
- rafforzamento della posizione dell’impresa nei progetti di partenariato, nei programmi PNRR e nei percorsi di finanziamento agevolato;
- maggiore integrazione nel sistema delle politiche culturali.
Si tratta, quindi, di un inquadramento giuridico che può risultare strategico per gli editori, soprattutto in vista dei futuri interventi normativi e di bilancio che saranno indirizzati al settore culturale in senso ampio. Al momento non vi è alcuna indicazione relativa ai contributi previsti dal decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70.
La domanda di iscrizione al Registro delle imprese culturali e creative deve essere presentata per via telematica attraverso la piattaforma del Ministero della Cultura.
Il procedimento si conclude con l’iscrizione nel Registro ICC, con validità permanente salvo variazioni rilevanti nella struttura e nell’attività dell’impresa.



