La carta stampata perde il 30-40% in termini di raccolta pubblicitaria rispetto allo scorso anno, di qui l’esigenza di misure per riequilibrare il mercato. Lo chiede Carlo Malinconico, presidente della Federazione degli editori di giornali, a margine del convegno dell’Upa (Utenti pubblicità associati) in corso a Roma. Tra gli interventi proposti da Malinconico, “il ripensamento dei limiti antitrust per la raccolta pubblicitaria” e “una riflessione sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo e sui relativi spazi pubblicitari”.
A giudizio del presidente degli editori, è necessario “ripensare limiti antitrust perché c’é una singolare differenza tra le concessionarie che si occupano della raccolta per la carta stampata, che hanno limiti del 30% sul totale del mercato – o del 20% se controllano un’impresa editoriale -, e quelle televisive che godono di un sistema diverso, basato sulla verifica ex post delle eventuali posizioni dominanti sul mercato”. Occorre anche “dare trasparenza al mercato pubblicitario, con una specifica disciplina dell’attività di intermediazione”.
Nel mirino del presidente della Fieg anche il recepimento della nuova direttiva europea Tv senza frontiere e le norme sul cosiddetto ‘product placement’, la pubblicità di prodotto: “La direttiva – ha detto – contiene ampi margini di discrezionalità per gli Stati e la bozza di recepimento messa a punto in Italia la sta recependo nel senso più ampio possibile: bisogna trovare una soluzione che non comprima ulteriormente le potenzialità della carta stampata”.
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