”Io non ce l’ho con la pubblicità in sé, la pubblicità è il motore del mercato, a volte è perfino più creativa dei programmi che interrompe. Ma l’inconveniente è che si debba guardare all’Auditel, all’audience immediato che una trasmissione riscuote e non si aspetta nemmeno di seguire il ciclo o le puntate seguenti. E’ un’ossessione che porta al degrado dei programmi”. Lo afferma, in un’interista a ”La Repubblica”, il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, che ha ammesso di avere inviato una lettera alla Rai per il Qualitel: ”stiamo svolgendo – precisa – un’azione di moral suasion”. In quanto ”non si può considerare la qualità un disvalore. Il problema – si chiede – è: in rai ci sono solo difficoltà esecutive o c’è un ripensamento sull’importanza della qualità?”.
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