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CALABRO’: “FINALMENTE UN QUADRO CERTO” (IL SOLE 24 ORE)

Dopo la decisione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di indire una gara per cinque frequenze digitali nazionali, restano da prendere decisioni importanti sulle modalità della procedura competitiva e i suoi tempi. La decisione di mettere in gara cinque frequenze digitali nazionali rappresenta una svolta perché, finalmente, determina un quadro certo, un piano in base al quale assegnare frequenze secondo i criteri comunitari. Vi era, in precedenza, una situazione anomala di occupazione di fatto di frequenze che andava avanti da trent’anni, con posizioni predominanti.
“La legge Gasparri – afferma Calabrò in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore -, insieme al decreto Romani, ci consente di operare ma noi abbiamo dato un’applicazione evolutiva alle legge italiana, forte dei principi comunitari. Lo abbiamo fatto escludendo i maggiori operatori dalla gara per tre delle cinque frequenze digitali e imponendo loro la cessione del 40% della capacità trasmissiva, per cinque anni, in caso di aggiudicazione della quinta rete. È una misura asimmetrica che la situazione italiana imponeva e che la Commissione europea condivide”. Il presidente dell’Autorità spiega che non si è scelta un’asta competitiva per ottenere la migliore allocazione e favorire le casse dello Stato perché “con l’asta competitiva vince chi ha più soldi. Si creerebbe una disparità di trattamento a vantaggio di Rai e Mediaset”. (Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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