Roma, Milano, Firenze, Trieste, Torino sono solo alcuni dei centri cittadini interessati dalla protesta pacifica. Un milione secondo gli organizzatori, 43mila secondo le questure, le persone che hanno partecipato. La manifestazione a Roma, iniziata con un corteo partito da piazza della Repubblica ed inoltratosi sino a piazza del Popolo, si è conclusa intorno alle 19 al grido di “E’ viva la Costituzione” e con l’inno di Mameli cantato da migliaia di persone. Numerose le personalità politiche intervenute nell’iniziativa di mobilitazione nazionale, da Pierluigi Bersani ad Antonio Di Pietro, da Anna Finocchiaro a Nichi Vendola, da Giuseppe Fioroni a Fabio Granata.
Non sono mancate però le contestazioni. A Roma, proprio contro la presenza dell’ex ministro dell’istruzione Fioroni e del parlamentare del Fli Granata si sono scagliati gli studenti, criticandoli per “non essersi mai attivati per difendere l’istruzione pubblica”. Al corteo di Milano e Roma due i testimonials di eccezione, Dario Fo e Monica Guerritore. Applausi fragorosi per l’attrice romana che ha recitato un passo di uno scritto di Gustavo Zagrebelsky sul mutevole rapporto tra legge e diritto attraverso l’antinomia sofoclea dell’Antigone (personificazione del Diritto) e Creonte (la Legge).
Contestato dal PD, oltre che dal PDL, l’intervento del procuratore aggiunto Antonio Ingroia che definendo controriforma, la riforma della giustizia varata dal governo ha aggiunto: “se dovesse passare, avremmo uno stato di diritto azzoppato, sfigurato nei suoi principi fondamentali così come disegnati dai padri costituenti. Ciò che è veramente in gioco è l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, che non sarebbe garantita nel momento in cui il potere giudiziario venisse schiacciato da quello politico”.
(Ansa)