Una giornata in memoria dei giornalisti uccisi: la proposta, giunta all’attenzione della Camera dei Deputati, ha riscosso il plauso del sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Editoria, Alberto Barachini. Che, in un momento turbolento (a dir poco!) per il mondo, ritiene che sia giusto, e doveroso, ricordare i cronisti che hanno perduto la vita perché hanno avuto la “colpa” di voler fare, al meglio, il proprio dovere. Barachini, a proposito della proposta avanzata, in qualità di primo firmatario, dal forzista Paolo Emilio Russo, ha affermato: “In una fase drammatica di conflitti in Europa e in Medio Oriente -una fase in cui ciascuno di noi, cittadino, politico, uomo delle Istituzioni è scosso da eventi dolorosi e angoscianti e ha bisogno di capire – è quanto mai cruciale il ruolo dei giornalisti, il ruolo di chi va e vede, di chi a rischio della propria vita è testimone di quello che accade per raccontarlo a tutti noi, per aiutarci a formare la nostra coscienza sui fatti”.
E quindi il sottosegretario ha proseguito toccando uno dei nervi scoperti dell’epoca che viviamo: “Nell’era delle manipolazioni possibili a basso costo, come i deepfake ciò che possiamo definire un fatto, qualcosa che è realmente accaduto, è tutt’altro che scontato. Abbiamo bisogno della presenza dei giornalisti, del loro lavoro. Abbiamo bisogno di chi ha la formazione, la competenza, l’etica deontologica”. Barachini ha poi aggiunto: “Nel tempo, come ricorda la proposta di legge dell’onorevole Paolo Emilio Russo, tanti giornalisti hanno perso la vita proprio a causa del loro lavoro. E onorare la loro memoria di servitori della democrazia è un dovere e un monito. Dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che hanno custodito e custodiscono la nostra democrazia e a chi lo fa attraverso la libertà di espressione, che è il pilastro costituzionale su cui si fonda la professione giornalistica, ed è una scelta che il Governo rinnova ancora una volta oggi in quest’Aula, sostenendo questa proposta di legge a cui aderiamo in ogni sua parte”.
In coda al suo intervento, Barachini ha affermato: “La volontà di salvaguardare la libertà di stampa e il pluralismo informativo è ciò che dà impulso alla mia azione di governo ogni giorno nella scrittura dei numerosi provvedimenti di sostegno all’ editoria, all’informazione libera, alla professione giornalistica e a tutta la filiera. Perché libertà e pluralismo possano proseguire, è necessario che continuino ad avere risorse per confrontarsi con attori internazionali con una forza tecnologica ed economica esponenzialmente superiore nell’era dell’intelligenza artificiale generativa e dell’offensiva della distribuzione algoritmica. Attori che, però, non sono tenuti a rispettare né argini deontologici, né responsabilità editoriali, né fondamentali salvaguardie contrattuali. Ecco perché, ogni giorno, sempre di più siamo dalla parte di questa professione difficile e necessaria, siamo dalla parte di una libertà che ha bisogno di risorse per essere testimone dei fatti”.







