Agitazione all’Arena di Verona: “Non siamo una media company”

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C’è maretta a L’Arena di Verona, i giornalisti contestano il nuovo piano industriale del Gruppo Athesis, che edita la testata veneta, e affidano un pacchetto di cinque giorni di sciopero al comitato di redazione. La vicenda viene ripercorsa dagli stessi giornalisti del quotidiano veronese che, dopo la presentazione del piano, hanno deciso di entrare in stato di agitazione. Non è piaciuta, ai cronisti e ai lavoratori del giornale, la decisione di fare del giornale una “media and communication company”, così come annunciato dall’amministratore delegato dello stesso Gruppo Athesis Andrea Pietro Faltracco. “Ora è tutto nelle mani del direttore Massimo Mamoli il quale, a oltre tre anni dal suo insediamento, non ha ancora definito un piano editoriale ma si è impegnato a produrre entro lunedì 26 maggio almeno un documento che confermi che l’Arena e è rimane un giornale al servizio del territorio, che fa innanzi tutto cronaca, informazione professionale con notizie originali fondate e verificate nel rispetto del contratto di lavoro e delle regole deontologiche”, scrivono i giornalisti in un post apparso sul sito del quotidiano.

Quel che è certo è che i giornalisti sono pronti alle barricate: “Questo fanno e questo continueranno a fare”, si legge nella nota dei giornalisti che rivendicano la volontà di continuare a fare il loro mestiere di dare le notizie “e certo non significa non riconoscere la crisi del settore, non prendersi la propria parte di responsabilità, non essere disponibili – come già da anni dimostrato – a misurarsi con le innovazioni tecnologiche e aprirsi al digitale”.
Il Sindacato giornalisti Veneto è subito sceso in campo al fianco dei colleghi e ha fatto sapere di condividere  “la battaglia per la difesa del posto di lavoro e del diritto dovere di informare, che è altra cosa rispetto all’organizzazione di eventi o a alla promozione commerciale”.

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