MYSPACE MESSO IN “SVENDITA” DA MURDOCH PER 35MILIONI: UN NUOVO CORSO TARGATO “SPECIFIC MEDIA”

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Mentre Facebook all’inizio di questa settimana ha raggiunto quota 70miliardi nelle valutazioni in borsa, il numero uno di News Corp., Rupert Murdoch, consegna a Specific Media, al timido prezzo di 35milioni di dollari, MySpace, l’ex patron della comunicazione social ormai strozzato dalla concorrenza di Twitter e Palo Alto. Il Ceo dell’azienda acquirente (leader nell’advertising multimediale), Tim Vanderhook, ha così commentato l’operazione: “My Space è un leader riconosciuto che ha aperto la strada ai social media. La compagnia ha rivoluzionato il modo in cui gli utenti scoprono, utilizzano ed interagiscono con i contenuti online. Siamo lieti di combinare le nostre piattaforme per guidare la prossima generazione di innovazione digitale”. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se la compravendita taglierà il 47% dello staff per quella che è stata definita una “significativa ristrutturazione organizzativa”. Il sito già dallo scorso anno ha subito un radicale restyling, introducendo nuovi argomenti e più funzioni sulle pagine dei profili, per assicurarsi la sopravvivenza su di un mercato preso d’assalto da un rivale aggressivo quale Facebook, specie nello strategico business della raccolta pubblicitaria.
Guardando alla storia della piattaforma ci si rende subito conto dell’involuzione subita dalla compagnia rispetto a quando nel 2005 fu acquistata da News Corp. per un valore di 580milioni di dollari, una manovra finalizzata ad instradare nuovo traffico e nuovi strumenti all’emittente Fox. Secondo quanto riportato da All Things Digital’s, Mardoch ha però annunciato di voler mantenere una quota di partecipazione oscillante tra il 5 ed il 10%. Solo a febbraio il Ceo di News Corp., Chase Carey, aveva reso note le intenzioni di vendere la proprietà ad un nuovo acquirente così da far raggiungere al sito “il suo massimo potenziale” e che a tal riguardo la compagnia “avrebbe valutato le alternative strategiche”. Non è un caso dunque se tale mission sia stata affidata ad una società come Specific Media specializzata nel fornire all’advertising online un supporto integrato di tecnologie (diplay, video, mobile, IPTV) con l’obiettivo di colpire specifici segmenti di mercato nella confusa ed affollata realtà virtuale del web. Una strategia ben fondata specie se si considera l’analisi di Compete.com che ha mostrato dati non confortanti in termini di traffico totalizzato da MySpace con soli 30,79 milioni di visitatori unici lo scorso mese, pari ad un calo del 6,34% rispetto al mese precedente e registrando una diminuzione di affluenza del 54,47% anno dopo anno. Una parabola involutiva che avrà bisogno di recuperare molti punti con politiche di marketing mirate, specie se anche il mercato della “social music” è in procinto di essere colonizzato da Palo Alto mentre quello dell’interazione social da Google, con il suo nuovo progetto di social networking Google+ e l’acquisizione (forse in parte correlata) per 400miloni di dollari di Admeld, uno dei principali gruppi operanti nello sviluppo di software per l’advertising online e, nello specifico, delle piattaforme di offerte in tempo reale (RTB “Real time bidding platform”).
L’operazione di compravendita mostra comunque una realtà abbastanza netta, quella della volatilità del mercato dei social media che coincide in parte con il cambiamento repentino ed inaspettato delle preferenze degli utenti. Forse l’unica garanzia rimasta per salvaguardare almeno un’idea di concorrenza nel settore.
Manuela Avino

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