La cessione di Gedi è debitamente monitorata dal governo: lo ha affermato il sottosegretario Barachini. Che ha espresso ai vertici societari di tenere aggiornato l’esecutivo su ogni passo della trattativa. Nel rispetto, ovviamente, dei limiti imposti dalla delicatezza dell’affare e dall’eventuale riservatezza che è naturale venga osservata in un momento decisivo per la trattativa stessa.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’Editoria, Alberto Barachini, ha fatto il punto della situazione a proposito della cessione di Gedi. E lo ha fatto a distanza di qualche ora dall’incontro con i comitati di redazione dei giornali che verrebbero coinvolti nell’affare. Un tema che ha rizelato il dibattito infiammando gli animi della politica. Barachini, tenendosi lontano dalle polemiche e assumendo un atteggiamento concreto e fattivo, ha spiegato: “La trattativa per la ventilata cessione del gruppo Gedi è in corso, noi abbiamo ricevuto i vertici dell’azienda per chiedere chiaramente elementi informativi”. Quindi ha svelato: “Abbiamo chiesto all’azienda di essere informati passo passo per questa delicata vicenda e credo che serva anche grande riservatezza in questa fase, ovviamente lavorando a tutela dei livelli occupazionali e dell’indipendenza delle testate”.
Non è un tema banale. Anche perché lo stesso sottosegretario, ieri mattina intervenuto alla cerimonia di consegna del premio Sacharov, ha ragionato sui rischi della disinformazione. Per di più in un momento delicatissimo come questo. E, infine, Barachini ha tenuto a rigettare al mittente le accuse giunte dall’Ambasciata russa a proposito di Gedi e, in particolare, delle linee tenute da Repubblica e La Stampa: “Per quanto riguarda gli attacchi dell’ambasciata russa a due testate storiche del nostro paese (La Stampa e Repubblica) io credo che vadano rimandate al mittente con grandissima forza. Ogni tentativo di ingerenza e di condizionare in qualche modo la stampa italiana non sarà mai possibile. Noi – ha concluso il sottosegretario – saremo sempre a difesa della libertà d’opinione e della libertà delle testate di esprimere la propria voce”.







