Querela al Gds per una pubblicità, il dietrofront di Schifani

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La querela al giornale sulla pubblicità non s’era ancora vista e non si vedrà: il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha fatto dietrofront. Decisivo l’appello dell’Assostampa Sicilia e dell’ordine dei giornalisti regionale che, di fronte all’intenzione del presidente di voler trascinare in tribunale il direttore de Il Giornale di Sicilia per una inserzione pubblicitaria, hanno chiesto al capo dell’esecutivo regionale di soprassedere.

“Querela al direttore del Giornale di Sicilia per i contenuti di un’inserzione pubblicitaria di carattere politico, sebbene dura e provocatoria, è la nuova frontiera dei politici dalla denuncia facile”, aveva esordito la nota di Odg e Assostampa-Fnsi. E quindi: “Francamente, stupisce l’iniziativa giudiziaria del presidente della Regione, Renato Schifani, uomo che conosce le asperità e le sciabolate dello scontro politico a ogni livello. La pubblicità a pagamento di Azione, pubblicata dal quotidiano di via Lincoln nell’edizione di giovedì 2 ottobre, che raffigura i volti del presidente Schifani e del sindaco Roberto Lagalla, fa parte di questo contesto. Peraltro, si tratta di una dinamica squisitamente commerciale su cui il direttore può avere una responsabilità tecnica e non politica”.

L’auspicio, poi accolto, dei giornalisti siciliani: “Ci auguriamo che il governatore Schifani, che siamo sicuri essere nemico della censura, voglia ritirare la querela e chiediamo per il futuro che i giornalisti vengano lasciati fuori dalle beghe e dai contrasti che animano la vita dei partiti. Cioè la vita della democrazia”.

Appello a ritirare la querela che Schifani ha deciso di ascoltare: “Accolgo l’appello dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e, pur ribadendo che considero l’inserzione pubblicitaria non solo lesiva della mia immagine ma anche potenzialmente pericolosa perché suscita odio sociale, e che permane quindi l’intenzione di agire nei confronti del committente della stessa, dispongo il ritiro della querela nei confronti del direttore responsabile del Giornale di Sicilia, anche per il consolidato rapporto di stima professionale nei suoi confronti”. E ancora: “Resta fermo che, sul piano giuridico – prosegue Schifani – sussiste una responsabilità del direttore in termini di culpa in vigilando, tuttavia, nel rispetto del ruolo fondamentale che la stampa svolge nella vita democratica e nella consapevolezza che non vi è alcuna volontà di censura, ritengo opportuno accogliere l’appello dell’Ordine. La libertà di informazione e il pluralismo sono valori irrinunciabili che intendo sempre tutelare, pur nella legittima difesa della mia dignità personale e istituzionale”.

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