I giornalisti si fermeranno, il 14 luglio prossimo (con blocco dell’attività nella carta stampata il 13), per una giornata di silenzio contro il ddl Alfano sulle intercettazioni. E’ la decisione del Consiglio Nazionale della Stampa Italiana riunito ieri a Roma, che ha approvato con un solo voto contrario e due astenuti la proposta avanzata dal Segretario Generale Franco Siddi.
“La giornata di astensione dell’informazione, alla quale i giornalisti sono costretti dopo un anno di iniziative civili, di confronto e di dibattito e denuncia per la libertà dell’informazione, senza censure e intimidazioni, è lo strumento con il quale – afferma la Fnsi in una nota – si vuole marcare una volta di più l’ indignazione più ferma di fronte alle previsioni del ddl Alfano: un bavaglio ai giornalisti e la sanzione (un danno economico) per gli editori al fine di impedire di dar conto delle notizie sulle indagini giudiziarie negli organi d’informazione; la pesante limitazione del diritto dei cittadini a sapere o essere informati su fatti importanti per la loro vita.
Non si sciopererà, quindi, per un aumento di stipendio ma per un aumento della libertà nel nostro Paese; una libertà che guarda ai cittadini, che pagherebbero ancora più di tutti a causa di un bene essenziale a loro parzialmente sottratto, mentre già pagano le distorsioni che gravano sul sistema per l’assenza di efficace normative antitrust e di pluralismo reale del mercato pubblicitario”.