Festival di Internazionale, all’attivista siriana Maisa Saleh il premio Anna Politkovskaja

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 E’ iniziato ieri a Ferrara il festival di Internazionale, kermesse imprescindibile per le più apprezzate penne del globo. L’evento, che si svolge da otto anni, si concluderà domani. 230 invitati, 30 paesi, 4 continenti, 45 testate,100 incontri, 250 ore di programmazione: questi i numeri dell’imponente manifestazione.  Nella giornata di ieri è intervenuto il premier Matteo Renzi per un’intervista con Michael Braun (Die Tageszeitung), Irene Hernandez Velasco (El Mundo) e Ferdinando Giugliano (Financial Times). L’apparizione di Renzi non è stata gradita dal pubblico, che ha accolto il primo ministro con fischi e un lancio di uova. Renzi ha affrontato l’inconveniente con serenità. “Rispondiamo con il sorriso a chi non rispetta gli altri e non li vuole far parlare. Noi siamo per la tolleranza”, queste la parole del premier.  L’ambito premio Anna Politkovskaja, dedicato alla celebre giornalista uccisa in Russia, è stato consegnato a Maisa Saleh, reporter e attivista siriana. Maisa ha alle spalle torture subite dal regime siriano nel nome della libertà di espressione e di stampa. La Saleh ha descritto senza fronzoli le conseguenze del conflitto civile che dilania la Siria da più di tre anni e ora si è allargato al vicino Iraq. Diritti umani inesistenti e repressione ai massimi livelli: è questo lo scenario tratteggiato dalla giornalista siriana. In seguito si è svolto un meeting per approfondire il problema del business mondiale del narcotraffico e le sue relazioni internazionali. All’incontro hanno presenziato i giornalisti Lydia Cacho, David Rieff ed Ed Vullamy.

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