ABOLIRE LA SIAE: LO CHIEDE L’EUROPA

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Governance inefficiente, poca trasparenza, monopolio inaccettabile. L’Ue annuncia direttiva per uniformare il mercato europeo. Scorza: «Il mercato dei diritti d’autore è a rischio. Governo e Parlamento devono abolire la Siae».
Società italiana degli autori e degli editori, il motto è “dalla parte di chi crea”, ma c’è chi vuole distruggerla. Stiamo parlando della Siae. Tale società detiene un indiscusso monopolio per la tutela, la raccolta e la ripartizione dei diritti d’autore. Si potrebbe dire che gode di una posizione dominante. Ciò, secondo molti addetti ai lavori, crea disfunzioni e negatività generali.
Qualche esempio. Guido Scorza, noto avvocato e studioso di diritto d’autore e di nuove tecnologie, ha sottolineato che anche il Kosovo ha due società di tutela. Dunque il monopolio italiano non ha ragione di esistere. Salvatore Primiceri, esperto del mercato dei diritti d’autore, ha scritto un saggio sul tema: “Perché abolire la Siae”. Tale opera, gratuita in versione e-book, è scaricabile su: http://www.lulu.com/shop/salvatore-primiceri/perch%C3%A9-abolire-la-siae-seconda-edizione-aggiornata/ebook/product-18322676.html.
Di certo porre fine ad una società orami radicata nel sistema italiano non è semplice. Inoltre una sua abolizione comporterebbe non pochi licenziamenti.
Ma una svolta potrebbe arrivare dall’Europa. La Commissione dell’Ue dovrebbe, a breve, emanare una direttiva volta ad ampliare il mercato della gestione e protezione dei diritti d’autore e connessi. Si tratta di un business che tocca i 6 miliardi di euro all’anno. Inoltre con le questioni aperte dei diritti d’autore della rete, si tratta di un mercato in continua evoluzione.
Per l’Ue sarebbe auspicabile, secondo l’interpretazione di Scorza, un mercato unico, trasparente e libero. Il tutto nell’interesse prevalente dei titolari dei diritti. Questi potranno, così, rivolgersi ad una qualsiasi società di intermediazione dei propri diritti, anche solo in relazione a alcune categorie. Insomma un mercato plurimo, concorrenziale e sovranazionale.
Per Scorza il Governo e il Parlamento italiano devono abolire subito la Siae. «Se non lo facesse ci sarebbe il concreto rischio che il mercato nazionale dei diritti d’autore venga cannibalizzato dalle più dinamiche, trasparenti ed efficienti società di gestione collettiva operanti nel resto d’Europa, competitors con i quali la nostra Siae non può confrontarsi, specie nell’attuale situazione di crisi nella quale versa», ha dichiarato Scorza. Infatti è proprio lo stato di endemica difficoltà a preoccupare i commissari. L’identikit della ragioni di inefficienze delle cosiddette “collecting society” europee sembra essere un monito mirato alla Siae. Questa sembra essere la summa in negativo delle pecche delle società che gestiscono e tutelano il diritto d’autore: governance inefficiente, poca trasparenze sulle royalty incassate e posizione monopolistica. Insomma una sorta di modello negativo da cui prendere le distanze.
Stando a tali opinioni, della povera Siae rimane di buono solo l’intenzione che accompagna la sua definizione: dalla parte di chi crea.

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