Acque di nuovo agitate al Sole 24 ore messo a dura prova dalla corsa per la presidenza di Confindustria e dal caos generato dalle recenti dimissioni di Gianni Vallardi dalla direzione generale. Nell’eventualità di una vittoria di Giorgio Squinzi l’attuale gruppo dirigente del quotidiano si ritroverebbe con il proprio candidato al potere e Emma Marcegaglia presidente al posto di Giancarlo Cerruti (che, nel frattempo, però, si è fatto nominare presidente della radio). Se sulla poltrona di viale Astronomia sale Alberto Bombassel la questione, invece, si fa spinosa: Alfonso Dell’Erario e Roberto Napoletano erano già in asse come portavoce e appendice al Sole nell’era di Antonio Damato, la prima presidenza di Confindustria post-Fiat e probabilmente il gruppo di Luca Cordero di Montezemolo punterebbe a portare al Sole un proprio candidato di scuola Corriere della Sera. Tra questi Darlo Di Vico, per esempio, ha avuto Montezemolo relatore persino alla presentazione del suo libro;Massimo Gaggi, invece, era già il candidato di Ferruccio de Bortoli stesso alla sua successione, e peraltro libererebbe il posto per un rientro americano di Gianni Riotta.
La Marcegaglia chiederà la presidenza del Sole anche nel caso di una vittoria Bombassel (in fondo storicamente il Sole va alla minoranza, come una sorta di garanzia) e peraltro chiunque arrivi si troverebbe in un’azienda blindata dove le posizioni chiave sono occupate da un clan stretto: Roberto Napoletano direttore e direttore editoriale, Alfonso Dell’Erario responsabile delle relazioni esterne, della comunicazione, delle mostre d’arte e ora persino della pubblicità.
Non è chiaro, poi, il finale di partita dell’amministratore delegato Donatella Treu, reduce dallo scontro con Vallardi. Peraltro, non mancano già le frizioni (Treu era la grande sponsor di Riotta e resta legatis-sima al piccolo clan che lui si era portato dietro) e, poi, bisognerà pure trovare un capro espiatorio per il disastro e lei, per alcuni, è la naturale candidata.
Per quanto concerne la situazione economica del Sole 24 ore è nota: nella stagione della Treu è stato fatto il buco Riotta (meno 60mila copie). L’a.d. Treu ha sempre appoggiato così platealmente l’ex direttore, da presenziare persino ai due incontri plenari di Riotta con la redazione e al punto di arrivare a licenziare in tronco il capo della pubblicità Andrea Chiapponi, reo di aver sollevato obiezioni sul progetto di trasformazioni in tabloid che lo stesso direttore voleva perseguire. Non va dimenticato nemmeno che la Treu ha pian piano raggiunto il controllo totale dell’azienda, rimuovendo, prima, il direttore generale dell’Area professionale Eraldo Minella (che comunque vantava risultati positivi e ora è andato a lavorare con Claudio Calabi) e, poi, appunto quello dell’area editoriale Gianni Vallardi.
Lo scontro con Vallardi, in sostanza, è sempre stato durissimo: si è concentrato su vari punti, a partire dalla strategia editoriale di rilancio voluta da Napoletano (che prevede tra l’altro l’aumento della foliazione, nuovi dorsi, ecc., progetti che secondo Vallardi generano una perdita di oltre un milione di euro) e dalle scelte di marketing. Il responsabile del settore, Maurizio D’Adda, se n’è andato alle Edizioni Paoline prima di firmare il disastroso piano bis di acquisto formale di 25mila copie durante rilevazione. Una decisione presa da Donatella Treu per sostenere Riotta e di nuovo confermata in epoca Napoletano. Proprio quest’ultimo, infatti, non voleva trovarsi un dato di confronto a rischio (l’incremento reale delle vendite in edicola, è effettivamente avvenuto durante la direzione Napoletano anche se è stata favorito dalla fortunata congiuntura dell’attacco all’Italia per l’euro e dal cambio di governo, con una sovrapproduzione di finanziarie, riforme, leggi e leggine da spiegare).Va, poi, considerato anche che l’emorragia degli abbonamenti non si frena e la concessionaria pubblicitaria System, come tutte nel settore dell’editoria, ha problemi di raccolta non indifferenti, anche se in generale, sul quotidiano, essa ha fatto registrare una certa ripresa.
Nello scontro finale per l’uscita di Vallardi hanno inciso anche il piano di lancio che Napoletano e la Treu hanno imposto per il nuovo dorso, che prevede tra l’altro la costosissima distribuzione di 300 mila copie: le valutazioni interne prendono in esame anche un potenziale investimento di 2-3 milioni di euro tra costi di carta, di distribuzione (quantità di resi quotidiani) e di promozione pubblicitaria. Ultima perla del conflitto, l’imposizione a Vallardi e al direttore del personale uscente Bruno Perin (sempre ad opera di Napoletano e della Treu) di un costoso pacchetto segreto di aumenti ad personam ai giornalisti di fiducia, a partire dal vicedirettore romano Federico Forquet. Tutto questo alla vigilia della firma formale di un contratto di solidarietà che prevede, erga omnes, il taglio del 10 per cento degli stipendi dei giornalisti.
Vallardi aveva operato, comunque in questi mesi, pesanti tagli, quantificabili in 5 milioni di euro, incidendo, prima di tutto, sulla concessionaria System, con drastiche riduzioni del personale e l’unificazione delle reti di vendita. Da sottolineare anche che sulla System è stata tenuta una contraddittoria linea della discontinuità assoluta con l’epoca d’oro di Fabio Vaccarono, passato al gruppo Repubblica ormai all’inizio del 2009,di cui Chiapponi era il vice operativo e anche in qualche modo titolare di tutti i segreti strategici. Il nuovo responsabile Romano Ruosi, che viene dalla Condè Nast e si era formato prima ancora alla Mondadori, pare più un uomo da periodici che da quotidiani e probabilmente era stato pescato da Vallardi sulla base di un progetto d’espansione dei periodici (rilancio del mensile IL, preparazione di una versione femminile LA e di una sorta di How To Spend It, il supplemento-catalogo del lusso del Financial Times). In ogni caso ora sopra a Ruosi, che è vicedirettore generale, dovrebbe andare Alfonso Dell’Erario, che è una sorta di vero numero uno occulto del Sole, è stato tra gli artefici della cacciata di Riotta nonchè lo stratega dell’avvento e della presa di potere di Napoletano.